« Notizie

Lonville, le lancette tornano a girare

OROLOGI / Dopo 50 anni di silenzio lo storico marchio ritrova nuova linfa grazie all’iniziativa di Joost Vreeswijk basata in Ticino: «È importante il sistema, ovvero lavorare con partner locali che condividono i nostri valori»

L’ora è finalmente giunta. Lonville, uno storico marchio di orologi che da dieci anni sta vivendo una nuova era di rinascita nel cuore del Ticino, esce allo scoperto e si presenta. Con tre collezioni, di cui una nuova di zecca, presentata ieri in occasione di un evento a Villa Castagnola a Lugano. E soprattutto, come ci spiega il CEO e ideatore del progetto Joost Vreeswijk, con una filosofia ben precisa: quella di essere un brand di lusso made in Ticino, che dona grandissima importanza alle collaborazioni con l’ecosistema formato dal settore orologiero nel nostro territorio.

Rinascita dicevamo. Il marchio, nato nel lontano 1873 a Langendorf (Soletta), dopo un periodo fortunato cadde in declino a partire dagli anni ’50 e venne gradualmente abbandonato. Vreeswijk, grande appassionato di auto d’epoca e di orologi lo scoprì per caso nel 2007 e decise di farlo rinascere, creando un collegamento diretto con la classicità degli anni ’50, quando le lancette del marchio furono costrette a fermarsi. «In Ticino perché vivo qui da 15 anni ormai – spiega -. Inoltre ho trovato una rete di partner che condividono i nostri valori e che hanno creduto nel progetto. Una rete che tra l’altro davvero mette in luce l’eccellenza dell’industria di precisione ticinese ». Partner innanzitutto locali e « generosi », spiega da parte sua Matt Faoro, COO dell’azienda: ad esempio la Erbas guidata da Oliviero Pesenti e la Reglatronic di Quartino, nonché la Fabbrica Quadranti (ceduta a Gucci). Ma c’è anche l’appoggio delle istituzioni cantonali e comunali, come confermato ieri dalla presenza del direttore della Divisione economia del DFE Stefano Rizzi, dal capo dicastero Consulenza e gestione della Città di Lugano Tiziano Galeazzi e da Luca Schenini della Divisione sviluppo economico della Città di Lugano. Le prime due collezioni, la Virage e la G24, hanno dei numeri di produzione limitatissimi, forti richiami nei dettagli al mondo delle auto d’epoca e soprattutto hanno il marchio « all Swiss », sono cioè completamente costruiti in Svizzera. La terza, la Rallymaster, sfiora invece il centinaio di pezzi. «Vogliamo arrivare ai 500 pezzi. Ma preferiamo procedere cauti: conosciamo ogni cliente per nome e per noi è molto importante coltivare l’ecosistema produttivo che abbiamo creato qui in Ticino, così da difendere lo spirito originale di questo marchio », conclude Vreeswijk.

Corriere del Ticino 11.11.2021