Export in forte crescita in tutte le categorie, in numero di pezzi e in franchi: il mese di giugno si è rivelato particolarmente florido per il settore dell’orologeria.
Ciò ha chiuso il primo semestre con un aumento del 12% delle consegne all’estero a 13,3 miliardi di franchi.
Solo a giugno, le esportazioni sono aumentate del 14% a 2,45 miliardi di franchi, secondo i dati diffusi giovedì dalla Federazione dell’industria orologiera svizzera (FH). Gli orologi da polso seguono questa tendenza, evidenziata da aumenti del 14% a 2,33 miliardi di franchi e del 10,6% a 1,6 milioni di pezzi.
Per categoria, gli orologi in metallo prezioso rimangono un importante pilastro delle esportazioni di orologi. Il numero di pezzi è aumentato del 2% per un volume in franchi di 858,1 milioni (+14%). Gli orologi realizzati con “altri materiali” hanno visto le loro consegne aumentare del 70% a 105,7 milioni di franchi. La categoria “acciaio” ha generato un volume di 853,6 milioni (+5,6%), a fronte dei 372 milioni (+18%) degli orologi bimetallici e dei 139,9 milioni (+35%) degli “altri metalli”.
La crescita ha beneficiato di tutti i segmenti di prezzo, precisa la FH. La categoria 200-500 franchi (prezzo all’esportazione) ha confermato la sua ripresa e ha registrato un aumento di circa il 20%.
Stati Uniti (+8,8%), Cina (+9,0%) e Hong Kong (+46,2%) hanno occupato a giugno il podio dei principali sbocchi dell’industria orologiera svizzera. Questi tre paesi hanno rappresentato quasi un quarto delle esportazioni del settore durante il periodo in esame, nonostante un rallentamento percepito nel paese dello zio Sam, seguito da Regno Unito, Singapore e Giappone.