Ha avuto luogo mercoledì 23 maggio, presso il CFO di Giubiasco, la terza Assemblea generale ordinaria dell’Associazione ticinese dell’Industria Orologiera. Una location scelta proprio per festeggiare il primo anno dall’inaugurazione del Centro di Formazione dell’industria Orologiera, frutto del lavoro dell’Associazione e dei suoi componenti.
In questa occasione il Presidente di ATIO, Oliviero Pesenti ha voluto lanciare diversi messaggi forti: il settore orologiero, già storicamente una delle palestre più importanti in ambito tecnico, dipende fortemente dall’evoluzione tecnico-tecnologica. Se da una parte le barriere nei confronti di prodotti quali gli orologi elettronici sembrano vieppiù scomparire, dall’altra le aziende dovranno essere abili a sfruttare queste nuove opportunità pur mantenendo il privilegio inalienabile della produzione umana: quello di creare bellezza sfruttando l’immaginazione, la cura, la passione e l’amore.
In un periodo di stallo del settore caratterizzato da numerose difficoltà, le aziende ticinesi dovranno puntare a un riposizionamento sul mercato. Bussare alla porta dei grandi, a nuovi clienti che sono situati in una categoria superiore e presentarsi con orgoglio quali partner qualificati: questa la via indicata da Oliviero Pesenti. Tuttavia, per procedere in tal senso, saranno necessari investimenti in particolar modo in termini di formazione. Un ruolo cruciale lo giocherà certamente proprio il CFO di Giubiasco.
In seguito non è mancata una riflessione sull’impatto della legge d’applicazione dello swiss- made, una legge che non è stata in grado di raggiungere lo scopo che si prefissava: chiarezza sul mercato e difesa del saper fare svizzero. Per le aziende ticinesi del settore orologiero, i benefici della legge non si sono ancora visti.
Infine, dopo aver annunciato l’iscrizione di ATIO alla Fédération de l’industrie horlogère suisse (FH), il Presidente ha ricordato alcuni dati significativi dell’Associazione: le 26 imprese associate, che impiegano 1’700 collaboratori, assemblano ogni anno circa 7 milioni di pezzi fatturando 360 milioni di franchi. Il 90% circa della produzione è destinato all’export. Queste aziende contribuiscono a creare l’1,3% dell’intero PIL cantonale, cifra che corrisponde all’8,4% del PIL creato dal settore industriale.
Qui è possibile scaricare la relazione del Presidente di ATIO, Oliviero Pesenti.
Di seguito alcuni scatti della serata.