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Svizzera: esportazioni di orologi frenate dalla Cina a ottobre

Le esportazioni di orologi svizzeri hanno rallentato in ottobre, frenate in particolare dalla Cina ma anche da una decelerazione negli Stati Uniti, pur rimanendo a un livello molto alto, secondo le statistiche della federazione orologiera pubblicate giovedì. A ottobre le esportazioni di orologi svizzeri sono ammontate a 2,3 miliardi di franchi svizzeri (2,3 miliardi di euro), con un aumento del 6,7% rispetto a ottobre 2021, indica la federazione orologiera in un comunicato. A settembre avevano registrato un balzo del 19,1% su un anno. La crescita è “ più moderata ma comunque significativa ”, precisa la federazione orologiera.

In dieci mesi, le esportazioni di orologi svizzeri sono aumentate dell’11,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il 2021 è stato un anno record per l’industria orologiera svizzera. Dopo un calo del 21,8% nel 2020, anno della pandemia, erano rimbalzati del 31,2% nel 2021, a 22,3 miliardi di franchi, superando il livello del 2019 ma anche il precedente record del 2014 grazie alla fortissima ripresa del lusso nel Stati Uniti e nei paesi del Golfo. E per tutto il 2022, le esportazioni di orologi svizzeri hanno continuato a crescere mentre la ripresa si è diffusa in Europa, mentre i turisti tornano a fare acquisti lì per acquistare beni di lusso. Nell’ultimo mese, le esportazioni di orologi sono diminuite del 18,1% verso la Cina,

Vari tassi di crescita

Lì le esportazioni di orologi svizzeri erano crollate tra aprile e giugno di fronte ai confinamenti con la politica zero-Covid ma poi si erano riprese tra luglio e settembre. La crescita ha rallentato anche negli Stati Uniti, attestandosi al 16,7% in ottobre, contro il 33,2% del mese precedente, base di confronto comunque molto elevata. In Europa, invece, le esportazioni di orologi svizzeri hanno continuato a mostrare tassi di crescita molto sostenuti, salendo del 28,1% in Francia, del 27,5% in Germania e del 10,3% in Europa Italia.

Nel pubblicare i risultati semestrali la scorsa settimana, il colosso del lusso Richemont, proprietario della gioielleria Cartier e di prestigiosi marchi di orologi come Jaeger-LeCoultre e Piaget, ha notato che parte degli acquisti dei clienti americani viene effettuata maggiormente all’estero. La forza del dollaro aumenta il loro potere d’acquisto durante i loro viaggi turistici, favorendo gli acquisti all’estero, ha spiegato il boss di Cartier, pur sottolineando che la crescita rimane comunque molto forte negli Stati Uniti.